Più che le percentuali e le statistiche, sono le storie a rivelare i risultati dei nostri interventi. Anche in questo Rapporto di attività, infatti, i numeri lasciano presto spazio al racconto delle vite e delle esistenze delle persone che supportiamo.
Una di queste persone è Eunice, la prima ex studentessa del Mama Lorenza a partecipare come ospite d’onore alla cerimonia di consegna dei diplomi. Quest’anno è stata proprio lei a chiedere di poter raccontare alle ragazze che adesso sono impegnate con gli studi qual è stata la sua esperienza e come il Mama Lorenza le abbia cambiato la vita.
Un altro dei nostri successi è il cambiamento di Leonard: quando lo inserimmo nel programma di sostegno a distanza, nel 2009, era un bambino introverso, che faticava a parlare e a guardare le persone negli occhi; oggi è un giovane uomo che sta per diplomarsi come elettricista e che, durante la nostra ultima visita, ci ha mostrato orgoglioso il pannello fotovoltaico che lui stesso ha installato per portare elettricità nella casa dei genitori.
Le esistenze di cui ci piace fare parte sono quella di Grace, che grazie al sostegno a distanza fra poco terminerà l’Università, realizzando un sogno che anni fa sembrava irraggiungibile; oppure quella di Florence, che ha ricevuto una macchina da cucire come premio per essere stata la migliore studentessa del corso di Sartoria al Mama Lorenza.
I successi che otteniamo sono nelle parole di Mama Faith. Abbiamo sostenuto le spese perché la figlia si trasferisse in una nuova scuola, più lontana da casa ma con una migliore qualità dell’insegnamento: “Adesso quando siamo in famiglia pretende che tutti parlino inglese anziché swahili, così ha l’occasione di esercitarsi” racconta Mama Faith. Si lamenta in modo scherzoso dello sforzo richiesto, ma i suoi occhi tradiscono tutto l’orgoglio che prova per la figlia.
I nostri successi sono, ancora, nelle parole di Mr Ibrahim, che ha preso nella sua bottega la giovane Christine prima ancora che si diplomasse al Mama Lorenza: “Ha fatto alcuni mesi di tirocinio poi, appena ha finito di studiare, le ho offerto subito un lavoro. Oggi non so cosa farei senza di lei: Christine ha buon gusto, si impegna molto, è capace di cucire ma anche di accogliere le richieste dei clienti. Ormai lascio gestire quasi tutto a lei!”.
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